mercoledì 10 marzo 2021

Harry e Meghan... anzi Meghan e Harry


'mbare Herry, ma tu dov'eri quando a tua moglie facevano tutto quello che lei dice di aver sopportato?

Lei aveva bisogno di un sostegno psicologico/psichiatrico per evitare il suicidio ( a suo dire) e tu che hai fatto? L'hai portata da un medico o non potevi permettertelo, o stavi a guardare?

Non è che ti sei fatto infinocchiare da una brava attrice? No vero? 

E hai anche fatto la figura del quaquaraquà, ovviamente non nell'accezione mafiosa, ma nell'accezione come la intendeva Leonardo Sciascia:

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.

E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre.»

Ecco cosa succede agli uomini in balia di donne in cattiva fede.

Cu scecchi caccia e fimmini criri facci i pararisu nun ni viri.

Nonno Vastianu docet

giovedì 4 aprile 2013

Eliminazione del pagamento in contanti


Non è un nuovo argomento, ma credo che non sia stato preso come risposta seria ad alcune problematiche:
- eliminazione quasi totale del PIL sommerso di 120 miliardi di euro ( o se preferite 120.000.000.000 di euro)
- eliminare le offerte che si odono del tipo " 100 euro con fattura, 80 senza fattura"
- eliminare tutta una serie di reati come per esempio comprare stupefacenti o corruzione
- eliminare affitti in nero
- eliminare stipendi in nero per i furbastri che non metto in regola

Ovviamente il tutto regolamentato usando moneta elettronica di tipo FAST, senza commissioni ne per il cliente ne per il fornitore in quanto lo stato con tutti gli introiti in più potrebbe benissimo sostenere gli oneri.

Solo con questo provvedimento nel giro di 15 anni al massimo otterremmo l'eliminazione del debito pubblico di 2.000 miliardi.

lunedì 8 ottobre 2012

International Autobahn A3 Salerno - Reggio Calabria

Che passione....
per ogni Santa Pasqua vi consiglio la passione per eccellenza. Percorrere semplicemente la Salerno - Reggio Calabria o se preferite, Reggio Calabria - Salerno.

Ma, dicasi, i professoroni romani, o milanesi, o comunque bocconiani, non passano mai per quei fantastici 400 km?
Beh certo, se passano loro, magari chiudono i cantieri eterni, e fila tutto liscio.

Leggevo che all'ex professorone ex premier sinistrorso, nei giorni scorsi, gli si è fermata la macchinina vicino al Brennero. Lo avrei voluto vedere con la macchinina ferma sulla A3, che so vicino Lagonegro, o vicino Palmi.... che ridere. Autostrada bloccata per 12 ore, e non solo la piazzola di sosta.

Anche il NYT scrive oggi su questa nostra passione italiana: l'A3 è internazionale, la conoscono anche in america. Vedi tu, Obama ne sa più del nostro ministro dei trasporti.
International Autobahn A3 ( tranquilli la conosce anche Angela).
I tedeschi fanno autostrade a 5-6 corsie. Qui ne basta mezza. Che spreco di danaro questi tedeschi. Una marea di asfalto. Dobbiamo riconvertirci all'ecologico. E ci stanno tanto tempo a fare questa strada perchè già sanno che prima o poi si ritorna con i cavalli e buoi e quindi, perchè sprecare tanti soldi.
di seguito il link ad uno dei tanti articoli che riportano la notizia del NYT.
NTY - A3

Lo Stato

Lo Stato, si può materializzare nella nostra mente sotto forma di ...
- insieme astratto, consapevoli che esiste, ma intoccabile, un pò come Dio;
- insieme di persone che sono al di là della barricata, pieni di potere, pieni di soldi ( ex nostri soldi ), in grado di autogestirsi e sicuramente senza orecchie. Eh si non ci sentono, avranno bisogno di un esercito di Otorini...;
- insieme di persone che fanno quel che vogliono senza controllo alcuno, si autocontrollano da soli ( dicono); in verità controllano che l'altro non si prenda più di loro sennò chiedono ( ed ottengono ) di più;
Beh, la visione, comunque la giri, è pur sempre una visione lontana, distante da te, che non ha nulla a che fare con te se non per l'F24.

E invece chi dovrebbe essere lo Stato? Semplice. Tu che leggi sei parte integrante dello Stato. Ma tu non vuoi essere parte integrante finché continui a votare a destra o sinistra o centro. Devi votare per te stesso, devi essere presente, come nelle riunioni di condominio. Non sei presente alle riunioni di condominio? E allora ti troverai male, perché semplicemente non curi i tuoi interessi.

Ti lamenti di qualcosa che non va nella funzionalità dello Stato per come è ora? Manda un e-mail al Prof. Monti. Magari tu scrivi, io scrivo, altri 5 milioni scrivono e qualcuno almeno dirà: Dobbiamo fare qualcosa, il server della posta è intasato, bisogna comprarne uno nuovo, più potente. Ed eccoli li, il politico di turno che prontissimo addita il suo amico che si occupa di informatica e lo raccomanda. Che cambierebbe? forse nulla, forse....
Politica e antipolitica, come dire italiani contro gli italiani
Definizione di politici all'8 ottobre 2012: insieme semi-infinito di persone che per avere dei soldi devono convincere un gruppo di persone a votarle.
Non è importante cosa di predichi per farsi votare, l'importante è dirlo, inventarlo. Volete dire che ad ogni italiano lo porterete sulla luna? bene, qualcuno ci crederà e vi voterà. Dopo il voto avrete un ottimo stipendio, una rendita pensionistica e... la libertà di fare quello che vorrete.
Più semplice di così....
E ancora c'è qualcuno che prova con il lotto o il gratta e vinci. Ma spiegatelo ai tizi grattatori che quella sarebbe una vincita limitata a quel momento e dopo basta. Se sei politico vinci tutti i giorni, ti fai i fatti tuoi, ti fai pagare le cene, le jeep, le donne ( scusate femminucce ma per quei tizi siete ancora solo un trofeo ) con i soldi pubblici. E chi se ne accorge? Nessuno.
Certo ogni tanto c'è qualcuno che si fa fregare perché non è proprio tanto furbo.
Voi avete ( forse)  un bancomat personale con cui potete ritirare 250,00 euro al giorno per non più di 5-6 giorni perchè dopo non resta nulla, anzi resta quell'insidioso segnetto meno che da solo ti fa star male.
Loro no. Bancomat illimitato. Tanto non c'è nessuno che controlla il conto. E se qualcuno se ne accorge, eccola la la prescrizione. Già... è sempre troppo tardi per i signori giudici hanno molto da fare; il loro obsoleto multitasking non funziona bene per cui invece di fare un processo alla volta, fatto bene, ne fanno tanti contemporaneamente e li fanno male e poi finisce con la PRESCRIZIONE.

lunedì 4 aprile 2011

Nucleare, l’Hiroshima degli eco-catastrofisti

di Antonino Zichichi
(tratto da "Il Giornale" del 4-04-2011)

 Gli ecologisti seminano il terrore, nascondono le verità scomode, raccontano bugie su aria ed energie. E così ci rubano il futuro. Milioni di persone muoiono di fame perché non hanno l'energia che gli ecologisti combattono. Fukushima: fallito il tentativo di chiudere la falla
La stessa quantità di energia possiamo produrla bruciando, o un chilo di materiale nuclearmente combustibile (Uranio, Plutonio ecc.), o un milione di chili di materiale elettromagneticamente combustibile (petrolio, gas, carbone ecc.). Il fuoco nucleare di pace permette di risparmiare un milione di volte in quantità di materia da distruggere al fine di produrre la stessa quantità di energia. Colui che seppe dare all’umanità la nuova potentissima sorgente d’energia disse ai suoi ragazzi di Chicago nel 1954: «Ragazzi impegnatevi affinchè all’Hiroshima politica non segua l’Hiroshima culturale».

Dove c’è libertà non bisogna nascondere i pericoli delle catastrofi; a una condizione: che sia tutto vero e non si dimentichi nulla. Denunciarne alcune e tacere di altre è prova di malafede culturale che nasconde altri segreti. Fukushima è l'ultimo esempio di Hiroshima culturale. Vediamo perché. Quando venne annunciata la catastrofe di Fukushima non era ancora successo nulla che permettesse di prevedere conseguenze catastrofiche. Con il terremoto i sette reattori in funzione si erano spenti senza problemi. Gli altri tre erano spenti per manutenzione. L’unico errore fatto era di ingegneria civile non nucleare: il muro di difesa contro tsunami era alto cinque metri. L’onda alta oltre dieci metri aveva quindi allagato i dispositivi d'emergenza per il raffreddamento dei reattori. Il resto degli impianti era stato controllato così bene che un mese prima del terremoto il Governo aveva concesso alla Tepco (società che gestisce il complesso) l’estensione per altri dieci anni del reattore numero 1, che era già al quarantesimo anno di attività. Il giorno del terremoto seguito da tsunami i tecnici della Tepco erano sul posto per lavori di ordinaria manutenzione. Se i lavori di manutenzione fossero stati fatti con rigore c’era poco da temere. E invece i catastrofisti si sono scatenati come se fossero a conoscenza dell’incredibile serie di verifiche mai fatte. Se la Tepco - come da contratto - avesse rispettato gli impegni assunti per la manutenzione dei reattori, i catastrofisti sarebbero stati sbugiardati. E il loro obiettivo di terrore nucleare sarebbe fallito.

Passiamo adesso alle catastrofi di cui non si parla mai. Vorremmo chiedere ai catastrofisti dov’erano quando nel corso della guerra fredda sono state esplose in atmosfera 528 potentissime bombe nucleari. È incredibile che nessun catastrofista abbia mai fatto uso delle formule sviluppate su basi identiche per Chernobyl e Fukushima al fine di far sapere all’opinione pubblica mondiale che il materiale radioattivo, diffuso nell’atmosfera dalle esplosioni, avrebbe causato trecentomila morti.

Passando ai nostri giorni, vorremmo chiedere ai catastrofisti se sanno qualcosa dei milioni di morti che si sono avuti negli anni precedenti al 2010 e che si avranno ancora quest’anno, sempre a causa di fame e malattie, in quel campione di umanità che le Nazioni Unite valutano sui quattro-cinquecento milioni di persone. Questo campione di umanità vive avendo a disposizione la stessa quantità di energia pro-capite che avevano i nostri antenati nell’età della pietra. L’Energia è come l’aria e l’acqua di cui non possiamo fare a meno. Il tenore di vita di un popolo dipende dall'energia pro-capite.

I catastrofisti vogliono che l'Italia rinunci al nucleare. Ma si guardano bene dal dire che questo corrisponde per noi tutti a schiavitù energetica permanente. E a restare fuori dalla competizione tecnologica mondiale che non può essere né nel solare né nell'eolico ma in quel «fuoco nucleare» che - dopo diecimila anni di civiltà - Enrico Fermi riuscì ad accendere a Chicago il 2 dicembre 1942 e che ha permesso al Giappone - nonostante la sconfitta subita nella seconda guerra mondiale - di diventare la terza potenza economico-industriale del mondo. Nella vicina Africa e nel mondo ci sono cinque miliardi e mezzo di persone che vorrebbero avere la stessa quantità di energia pro-capite di cui gode il miliardo di privilegiati che vivono nei paesi industrializzati (noi tra questi). Né il solare né l’eolico potranno fornire le enormi quantità di energia che questi popoli vogliono. Prima o poi potrebbero scoppiare rivolte popolari al fine di evitare l’esportazione del combustibile esistente a casa loro. L’Italia senza energia nucleare crollerebbe in pochi anni a livello di terzo mondo.
Forse è ciò che vogliono i catastrofisti. Le ultime notizie da Fukushima danno in pasto al grande pubblico la falla nel pozzo di calcestruzzo del reattore numero 2 come fosse un errore di ingegneria nucleare. È un errore di ingegneria civile come quello che portò all’altezza di appena cinque metri del muro di difesa da tsunami. Le radici di questi «errori» sono le stesse: i risparmi assurdi sulle strutture che debbono contenere i reattori nucleari. Ce ne saranno molte altre di notizie tutte a conferma del fatto che Fukushima è l’ultimo esempio di Hiroshima Culturale.

lunedì 7 marzo 2011

Il divulgatore degli scheletri nell'amardio

E' incontestabile il fatto che ognuno di noi ha degli scheletri nell'armadio, scheletri che vorremmo non avere, scheletri da dimenticare.
Ma non tutti gli scheletri sono personali, ci sono anche quelli sociali, che fanno parte di un gruppo, di una nazione, fanno parte del passato. Ma il passato è storia e dalla storia possiamo imparare come non commettere gli stessi errori e capire il perchè dell'accaduto.
Parallelamente di muove la giustizia, demandata alla ricerca di scheletri, possibilmente di colore non rosso.
Attorno a questa ricerca si affiancano degli individui che per diritto di cronaca o per mettere su qualche soldino divulgano alla moltitudine gli scheletri sociali o appartenenti alle singole persone.
I primi sono bravi giornalisti, che è vero che riportano storie per onor di cronaca, ma non dimentichiamoci che un buon articolo aumenta pur sempre le vendite dei giornali. Diciamo che si tratta di un'auto-finanziamento atto a mantenersi il vita.
Poi c'è qualcuno che specula su certi scheletri solo per guadagnare.
Ora a parte certe patologie cliniche che portano l'uomo a farsi del male, è innegabile il fatto che ognuno di noi voglia il proprio bene, il sentirsi bene, come per esempio un bel viaggio in isole tropicali, un televisore da 250 pollici, una moglie (marito) perfetta ecc..
Ovviamente non sono assimilabili al piacere umano i fatti di cronaca nera di cui veniamo a conoscenza, l'esistenza delle mafie, le guerre in giro per il mondo, ma per diritto di cronaca tutto ciò deve essere divulgato in forme più o meno enfatizzate. Il nostro caro Presidente Napolitano quanche giorno fa ha detto che c'è "uno spazio assolutamente abnorme per le notizie di cronaca nera".
Bisognerebbe avere una certa par-condicio tra la tipologia di notizie in modo da riequilibrare il tutto, riequilibrare i poveri neuroni del poveretto che legge e resta sconfortato nell'abisso in cui viene calato dalle brutte notizie.
E proprio in questo senso si muovono quei superpagati denominati "scrittori" che tanto fanno per scrivere di mafie e che nell'altra parte dei loro libri enfatizzano le virtù dei luoghi infestati da tale male. Il problema è che proprio quella parte sulle virtù dei luoghi non viene mai pubblicata in quanto un libro troppo voluminoso è un'indecenza. Di Napoli conosciamo solo le virtù della Camorra, della Sicilia conosciamo solo la mafia corredata con tanto di coppole e lupara.
E sapete cosa facciamo a questi illustri scrittori che scrivono sempre degli altri scheletri e ovviamente non dei propri? Semplicemente compriamo i loro libri e li facciamo arricchire.
Tutto questo è volersi male.